Giro d’Italia Diamante-Potenza una tappa “piccante
La scheda della tappa sul sito del Giro: https://www.giroditalia.it/tappe/tappa-7-del-giro-ditalia-2022-diamante-potenza/
“Il Giro d’Italia è storia e cultura, è un momento di gioia che unisce grandi e bambini. Il Giro è un pezzo fondamentale della storia del nostro Paese e, per questo, sono onorato che Diamante sia stata scelta come città di partenza di una tappa dell’edizione numero 105. La nostra città ha un legame forte con la Corsa Rosa; qui nel 1982, proprio 40 anni fa, vinse il grande Francesco Moser; da qui partì una tappa del Giro 2005. A Diamante troverete quel calore che caratterizza l’animo della gente di Calabria. La Diamante-Potenza sarà una frazione intensa che offrirà agli appassionati due tipi di spettacolo. Da un lato lo spettacolo naturale della Riviera dei Cedri con la meraviglia di questo pezzo di mar Tirreno, oro blu della Calabria. Dall’altro l’evoluzione della gara che, vista l’altimetria, si preannuncia piccante. Piccante come il Peperoncino, simbolo della nostra terra e ambasciatore di pace. Sarà, come sempre, un Giro d’Italia meraviglioso. In bocca al lupo ai corridori, w il Giro!“
Sen. Ernesto Magorno – Sindaco di Diamante
PANORAMICA
Diamante è un comune della provincia di Cosenza che affaccia sul tratto più incantevole della costa nord tirrenica, chiamato Riviera dei Cedri, per il prezioso agrume qui coltivato. È tra le città candidate a Capitale italiana della Cultura 2024 ed è località insignita della Bandiera Blu. Il meraviglioso scenario offerto dai suoi paesaggi marini e dagli spettacolari tramonti, il clima sempre mite, rappresentano un richiamo irresistibile per i tantissimi turisti che la scelgono e la amano. È la Città dei Murales, con più di 300 opere che dal 1981 l’hanno trasformata in un vero e proprio museo a cielo aperto. È sede dell’Accademia Italiana del Peperoncino che, ogni anno organizza il Peperoncino Festival, evento gastronomico e culturale affollato da migliaia di visitatori. Un vero e proprio scrigno di antichissime testimonianze storico – archeologiche è la frazione di Cirella che dà anche il nome alla suggestiva isola, poco distante dalla costa. Diamante è un ineguagliabile mix di bellezza, storia e cultura tutto da vivere e visitare.
GASTRONOMIA
La Gastronomia a Diamante Riflette la natura del suo territorio fatto di mare e di colline digradanti verso la costa. A piatti tipicamente marinari si affiancano così specialità rurali e contadine. Elemento essenziale comune a tutti i piatti è il peperoncino utilizzato sempre come insaporitore, preferito con una varietà autoctona conosciuta come “Diavolicchio Diamante”. Non a caso la città è famosa, come “Capitale del Peperoncino” e ospita ogni anno il Peperoncino Festival che proprio nel 2022 festeggia il suo trentennale. Una sintesi di mare e di peperoncino è la “raganella” una sorta di frittata senza uova con pesce azzurro, mollica di pane e peperoncino a scaglie. Le alici salate col peperoncino sono una conserva tipica che si accompagna a insalate con pomodori o verdure del territorio. Prodotto unico è il cedro, l’agrume più antico del mondo che qui cresce con una pregiata varietà liscia detta appunto “Liscia Diamante”. Frutto ricercato dagli Ebrei per la loro “Festa delle capanne” e utilizzata per preparare ottimi liquori digestivi, sciroppi, granite, e gelati. D’inverno anche per preparare i “panicilli” una specialità con l’uva passa che piaceva molto a Gabriele D’Annunzio e perciò conosciuta come “panicilli di D’Annunzio”.
BEVANDE
Diamante, il gusto della tradizione di vini e liquori. Nel territorio di Diamante viene prodotto il vino di Verbicaro una doc con bianco, rosso e rosato. Antica e importante è la relazione che lega la frazione di Cirella, l’antica Cerillae alla cultura del vino. Andrea Bacci, studioso di fama nazionale, autore del libro De naturali vinorum historia (1595), definiva Cirella Vinipoli, la città del vino. Nell’antichità era famoso un vino dolce il “Chiarello di Cirella” che piaceva al Papa Sisto V. Lancerio Sante, storico e geografo, ma soprattutto bottigliere di Papa Paolo III (1468-1549), definisce il Chiarello “giallo come l’oro et odorosissimo assai”. Il preziosissimo passito era, dunque, un vino famoso nelle corti rinascimentali e, con molta probabilità, si ricavava dalla pigiatura e fermentazione dell’uva Adduraca , dal termine dialettale cosentino “adduro”, corrispondente al vocabolo italiano “profumo”. Questa specialità negli ultimi anni è stata riscoperta e viene nuovamente prodotta per appassionati e buongustai, e sta conquistando un pubblico sempre crescente. L’ antico legame di Cirella con il vino è rinnovato dall’evento Calici sotto le Stelle, la manifestazione dedicata alla promozione e valorizzazione delle eccellenze enologiche territoriali ed extraterritoriali, organizzata dall’Associazione Culturale Cerillae che si tiene ogni anno nei mesi di luglio e agosto e che nel 2022 giungerà alla tredicesima edizione. Non solo vini, la presenza delle coltivazioni di cedro, simbolo del territorio ha dato tradizionalmente vita alla produzione di liquore la cui antica ricetta si tramanda di generazione in generazione, il suo sapore morbido ma deciso ben rappresenta lo spirito di questa terra.
PUNTI DI INTERESSE
I MURALES
Diamante è conosciuta per essere la Città dei Murales o il “paese dei nasi all’insù”. Nati nel 1981 per volontà dell’allora sindaco Evasio Pascale e dell’artista Nani Razetti. Furono 85 gli artisti provenienti da ogni parte d’Italia e del Mondo per dipingere le loro opere sui muri delle case del centro storico della città. Fra i temi protagonisti l’attualità: l’emancipazione della donna dipinta da Eva Krump, la guerra dipinta da Ibrahim Kodra; i temi della tradizione marinara dipinta da Guglielmo Siega e contadina dipinta da Massimo Paterna e perfino una composizione di Dacia Maraini, con sua firma autografa. Le successive Operazioni Murales hanno reso Diamante il paese più dipinto d’Italia con oltre 300 dipinti. Dal 2017, l’artista diamantese Antonino Perrotta ha fondato il Festival OSA – Operazione Street Art che ha portato a Diamante firme internazionali come Sfhir, Tony Gallo, Kraser e Jorit.
LUNGOMARE DI DIAMANTE
Costruito a partire dal 1965 rappresenta il salotto di Diamante. Si affaccia sul mare e sul tratto di costa a sud di Diamante da un’altezza di circa 20 metri.
I RUDERI DI CIRELLA
Ad un’altezza di circa 172mt sul livello del mare, si trovano i resti dell’Antica Cerillae, nucleo abitativo sorto tra l’850 e il 1000 d.C. distrutto tre volte nel corso della storia. Dopo l’ultimo saccheggio, gli abitanti superstiti trovarono rifugio nei territori vicini. Di quell’insediamento restano oggi i Ruderi di cui sono ancora ben visibili i resti del Castello e della Chiesa Madre di San Nicola Magno.
MONASTERO DEI MINIMI DI CIRELLA
Costruito dai frati dell’Ordine dei Minimi nel 1545 e consacrato al culto di San Francesco di Paola. Nel 1810 fu abbandonato dai francescani in seguito alla soppressione degli ordini e la confisca dei beni del clero attuata da Napoleone. Nel 2018 il restauro e la valorizzazione dell’area hanno portato nuova vita al Convento sia come luogo di culto, sia come sede di importanti eventi culturali ed artistici.
TEATRO DEI RUDERI DI CIRELLA
Tra i Ruderi e il Monastero, sorge dal 1994 il Teatro dei Ruderi una struttura in stile greco all’aperto. In estate ospita spettacoli teatrali e importanti concerti.
CHIESA DELL’IMMACOLATA CONCEZIONE
Costruita nel XVII secolo e restaurata nel 1787 e nel 1880, l’interno comprende una navata unica con un pregevole fonte battesimale e una cappella del Purgatorio. Il principe Tiberio Carafa donò alla nuova chiesa una monumentale statua dell’Immacolata Concezione, alta circa 2 metri, scolpita su un tronco di ulivo, databile intorno al 1656.
CHIESA GESU BUON PASTORE
La posa della prima pietra è datata 3 Febbraio 1984, giorno delle celebrazioni di San Biagio cui è intitolata la parrocchia cui appartiene la Chiesa. Al suo interno, i dipinti di Nani Razetti raffiguranti la Via Crucis e, sulla pala dell’altare maggiore, L’Ultima Cena.
CHIESA SANTA MARIA DEI FIORI
Al suo interno custodisce colonne romane, monumenti funebri della famiglia Catalano Gonzaga, acquasantiere in pietra locale lavorata, capitello in stile corinzio, portale in tufo del 1637, affreschi del XV e XVI sec. staccati dalla chiesa di San Nicola Magno di Cirella Vetere e dal Monastero dei Minimi.